Castello Carafa

Il castelloIl castello baronale Carafa, di origine normanna, venne ricostruito tra il 1498-1506 in seguito alla sua precedente distruzione durante il terremoto del 1496. Esso, completato agli inizi del XVII secolo, rappresenta il tipico tentativo degli architetti del ‘500 di convertire la rude ed austera fortezza medievale in confortevoli palazzi signorili. Le due torri cilindriche laterali e le mura sono di circa 40 cm di grossezza e un tempo erano serviti da scalini in pietra. Esse si levano dal suolo a scarpata. Quella di destra, fornita oggi di un piccolo terrazzino, ha perso il suo camminamento di ronda. La seconda invece, detta del Giurato, fa ancora bella mostra di sé anche se risulta modificata nella parte superiore per essere stata utilizzata come serbatoio dell’acqua del Sambuco all’inizio del secolo. Il lato a mezzogiorno si innalza sopra un dirupo che scopre la valle circostante ed ha rappresentato da sempre una posizione ottimale di difesa per la popolazione. Si accede al castello tramite un ponticello in pietra che sostituì quello levatoio in legno, caduto in disuso, alla fine del XVII secolo, durante il cominio del duca Antonio Vitagliano detto il Vecchio. L’ingresso, con arco a sesto ribassato e con in mezzo lo stemma dei Carafa-Molise (tre cappeletti fra due sbarre a destra, a sinistra le insegne di Porzia De Capoa, moglie di Gerolamo), rappresenta l’originale. In alto al centro l’elegante cornice in pietra locale con l’iscrizione dedicata al Carafa. Il cortile è ben proporzionato e risente dello stile tardo-rinascimentale. Lo arricchiscono una cisterna e alcuni stemmi araldici di famiglie gentilizie che ebbero in baronia Ferrazzano.